News | News | 06/10/2025

La sfida dell’iper-distribuzione: servono contenuti o servono piattaforme?

Cosa serve davvero agli editori, contenuti virali o piattaforme strategiche?

Contenuti virali, piattaforme strategiche o un equilibrio tra i due: cosa serve davvero agli editori e ai loro giornali online?

Nel panorama globale dell’informazione online c’è una domanda fondamentale: bisogna produrre contenuti sempre più coinvolgenti o controllare le piattaforme che diffondono quei contenuti? Oggi, più che mai, la risposta è sorprendentemente articolata: bisogna fare entrambe le cose, ma sulla base di una strategia in grado di bilanciare produzione e distribuzione.

Il contesto attuale

Negli ultimi anni, il consumo dell’informazione si è spostato sempre più verso social media, aggregatori e formati alternativi — a scapito della lettura diretta sui giornali online. Questo spostamento erode il tradizionale “owned traffic“, accentuando la dipendenza di molti editori dalle piattaforme che fungono da “porte d’accesso” per l’utenza.

Piattaforme come Meta, TikTok o YouTube non sono più semplici intermediari, ma veri e propri detentori del flusso informativo. Concentrarsi esclusivamente sui contenuti di qualità senza curare il rapporto con le piattaforme non basta più; allo stesso tempo, però, chi si limita a puntare solo sulle piattaforme, tralasciando il “prodotto informativo”, è destinato a fallire.

Come fare, allora?

I contenuti non bastano

I contenuti di tipo “generalista” o che si distinguono poco dagli altri, sono solo una goccia in un oceano di articoli simili. Per emergere davvero, bisogna offrire reportage originali, approfondimenti unici, verticalità. Il vantaggio competitivo, nell’epoca in cui l’AI genera testi rapidi, risiede sia nelle qualità umane che nell’uso intelligente delle tecnologie.

In Digitrend abbiamo constatato che i lettori non cercano solo più solo testi, ma anche video, audio (podcast) e newsletter personalizzati. Vogliono sentirsi parte del giornale che hanno scelto (per motivi come la prossimità geografica o la condivisione di valori), non essere solo osservatori esterni. Vogliono essere parte di una community.

I giornalisti, dunque, hanno sempre di più la necessità di adattare i loro articoli alle varie piattaforme: un’inchiesta, ad esempio, deve diventare un video, audio o anche delle “pillole” per i social.

I lettori sono anche disposti a pagare per un abbonamento, ma solo se trovano contenuti che valgono il prezzo richiesto: ecco perché è anzitutto fondamentale costruire un rapporto di fiducia con il proprio pubblico, restituire un valore percepito.

Piattaforme tra controllo e visibilità

Parlando con gli editori, sappiamo che vengono attratti dalle piattaforme con promesse di distribuzione e monetizzazione, ma non sempre le condizioni sono del tutto vantaggiose. Per questo motivo, affidarsi a una singola piattaforma può essere insidioso: basta una modifica dell’algoritmo per ridurre la visibilità o l’affidabilità.

Un equilibrio strategico: cosa fare oggi

Per prima cosa, gli editori devono saper diversificare i canali di distribuzione delle notizie. Devono combinare elementi come l’acquisizione del traffico dai social con le newsletter, le app proprietarie, la SEO e le partnership editoriali. A ciascun canale, la sua strategia!

Una volta adottata la migliore strategia, è importare misurare costantemente le performance. Non basta distribuire il proprio contenuto ovunque, bisogna comprendere qual è l’impatto e cosa si può ancora migliorare o modificare. Ogni scommessa comporta una sfida, ma è anche la strada per aprire nuove rotte.

In un contesto in cui tutto sembra uguale, bisogna essere unici: investire in tecnologie proprietarie è sempre una buona idea. È la chiave per ridurre la dipendenza dall’esterno e rendere sostenibile una crescita autonoma.

In Digitrend ci confrontiamo ogni giorno con gli editori e con le loro esigenze: sappiamo quali sono le loro preoccupazioni e creiamo le migliori soluzioni per superarle, insieme. Pianifichiamo strategie e valutiamo le performance, sulla base dei dati che abbiamo acquisito nel corso del tempo.

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Contenuti e piattaforme non sono alternativi

Nel 2025, la dicotomia “contenuti oppure piattaforme” è senza dubbio fuorviante. Il vero vantaggio competitivo nasce dall’integrazione intelligente fra un’offerta editoriale forte e una strategia di partecipazione alle piattaforme.

Gli editori più resilienti saranno quelli che sapranno tessere un rapporto attivo con le piattaforme – negoziando visibilità e regole – ma sempre mantenendo la loro autonomia e unicità nel contenuto.
Chi pensa che basti un grande articolo per crescere, o che basti una piattaforma per scalare, rischia di restare escluso. La sfida dell’iper-distribuzione non è scegliere da che parte stare: è disegnare una traiettoria che integri contenuto e accesso, controllo e partnership, qualità e visibilità. E farlo insieme a chi, come Digitrend, vi supporta e vi accompagna, passo dopo passo, nel futuro. Immagine: Freepik.


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